Diritto all’oblio: da oggi più facile cancellare i dati personali da Google

 

Non tutti sono disposti a condividere i propri dati personali online.

Il diritto alla cancellazione dei dati, o Diritto all’Oblio, è stato formalmente riconosciuto nell’Unione Europea con una sentenza storica della Corte di Giustizia dell’UE nel 2014. Successivamente, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), entrato in vigore nel 2018, ha rafforzato questo diritto prevedendo che i cittadini europei possano chiedere la cancellazione dei propri dati personali in determinate circostanze.

Per questo motivo, nel 2022 Google ha introdotto lo strumento “Risultati che ti riguardano” (Results About You), progettato per aiutare gli utenti a individuare se informazioni sensibili come indirizzo di casa, numero di telefono o email compaiono nei risultati di ricerca e, se necessario, chiederne la rimozione. Ora, a distanza di qualche anno, l’azienda ha deciso di migliorare questa funzione, rendendola ancora più intuitiva e accessibile.

 

Un’interfaccia migliorata

Secondo quanto annunciato da Google di recente, sarà messo a disposizione degli utenti un nuovo hub dedicato alla gestione delle informazioni personali reperibili online. Questo sistema includerà un nuovo tipo di monitoraggio proattivo, che avviserà gli utenti ogni volta che online emergono nuovi risultati contenenti i loro dati.

Grazie a questa innovazione, sarà più facile richiedere la rimozione di contenuti che mettono a rischio la propria privacy. Infatti, grazie alla nuova interfaccia, sarà sufficiente individuare il risultato indesiderato e selezionare l’opzione “Richiedi la rimozione”.

Tuttavia, questa possibilità non è valida per tutti i tipi di contenuti. Google, infatti, considera alcuni risultati di particolare rilevanza pubblica, ad esempio quelli provenienti da siti governativi, istituti educativi, testate giornalistiche o portali aziendali. Se un’informazione proviene da una di queste fonti, l’opzione di rimozione non sarà disponibile. Per tutte le altre richieste, sarà Google a valutare se eliminare il risultato o meno.

 

Gli italiani tra i più attenti alla propria privacy

Gli utenti italiani si distinguono per l’attenzione alla protezione dei propri dati online. Secondo una ricerca condotta dall’azienda di sicurezza informatica Surfshark, l’Italia è tra i primi cinque paesi europei per numero di richieste di rimozione di URL dai risultati di ricerca di Google nel 2024. Gli altri Paesi più zelanti nell’esercitare il proprio diritto alla cancellazione dei dati sono: Svezia, Francia, Germania e Regno Unito.

I dati raccolti da Surfshark indicano che gli utenti italiani hanno presentato ben 59.066 richieste per eliminare informazioni personali dal motore di ricerca, segno dell’importanza che ricoprono gli strumenti di tutela della privacy per i cittadini italiani.

Del resto, il rischio di esporre i propri dati online non è da prendere sotto gamba.

Molti sottovalutano le conseguenze dirette sulla sicurezza […] – spiega Miguel Fornés, esperto di sicurezza informatica di Surfshark -. È importante capire che la minaccia alla sicurezza non riguarda solo ciò che condividiamo su un’app o una piattaforma, ma piuttosto il quadro più ampio formato dai nostri dati condivisi nel tempo. Queste minacce possono portare a gravi crimini informatici, tra cui il furto di identità e la perdita di denaro, e ci ricordano che le informazioni che condividiamo oggi possono diventare una vulnerabilità in futuro”.

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