Secondo una ricerca di Usercentrics, appena un terzo delle aziende italiane (33%) si dichiara sicuro di essere pienamente conforme alle normative sulla protezione dei dati personali. Nonostante i consumatori prestino sempre maggiore attenzione alla tutela della propria privacy, per il 67% delle imprese italiane la conformità rimane un obiettivo sfuggente. Molte aziende, infatti, non hanno la certezza di rispettare appieno regolamenti nazionali ed europei, come il GDPR e le disposizioni sui cookie banner.
I risultati della ricerca
Le aziende dei settori finanziario, assicurativo e software sono quelle che mostrano maggiore fiducia nella propria compliance, mentre quelle operanti nell’agricoltura, nella pubblica amministrazione e nel non profit evidenziano le maggiori difficoltà.
Quando interrogate su quali elementi sarebbero necessari per migliorare la loro conformità normativa, le aziende hanno indicato come priorità:
- Più risorse interne per monitorare le evoluzioni legislative locali (41%);
- Un team o un responsabile per l’aggiornamento dei codici di tracciamento (32%);
- Normative più chiare, senza ambiguità (32%);
- Formazione per rafforzare le competenze in ambito normativo (27%);
- Strumenti più efficaci per la gestione e l’aggiornamento dei codici di tracciamento (25%);
Un processo in continua evoluzione
“Se fino a qualche anno fa la conformità in materia di protezione dei dati personali riguardava in buona parte il rispetto del GDPR, in tempi recenti le attività di compliance sono diventate molto complesse a causa di numerosi nuovi regolamenti ed altri atti normativi emanati dall’Unione Europea che hanno direttamente impatti sulla privacy e sulla sicurezza dei dati”, ha commentato Nicola Bernardi, presidente di Federprivacy.
La formazione è fondamentale, come confermato dal 27% degli esperti intervistati, ma con la diffusione della didattica online dopo la pandemia, si rischia di compromettere l’efficacia dell’apprendimento e delle competenze acquisite.
“La privacy è un valore essenziale e le aziende che non la proteggono adeguatamente rischiano di perdere la fiducia dei consumatori“, ha aggiunto Tilman Harmeling, Senior Privacy Expert di Usercentrics. “I banner per il consenso non sono solo un obbligo di legge, ma un punto di contatto chiave tra aziende e utenti. Se non vengono progettati in modo chiaro e conforme, le sanzioni saranno solo la punta dell’iceberg.”
Piccole e grandi imprese: priorità diverse nella compliance normativa
Un sondaggio su 600 aziende in Germania, Italia, Spagna e Regno Unito ha evidenziato differenze significative tra piccole e grandi imprese riguardo ai motivi che le spingono a garantire la compliance. Le piccole imprese temono soprattutto le sanzioni da parte delle autorità di regolamentazione (32%), mentre le grandi aziende sono più preoccupate per il danno reputazionale (47%) e per la perdita di fiducia da parte dei clienti (35%).